Diversi nella Globalizzazione - l'altra Cina

Leggiamo ogni giorno ed ascoltiamo messaggi che inneggiano all'energia propositiva dell'economia cinese, della sua popolazione che rappresenta la specie umana come poche altre realtà demografiche sul pianeta. Un P.I.L. in crescita del 7%  annuo, la prima potenza economica mondiale, la marcia di una nazione che si sviluppa alla velocità della luce! Esempio per tutti i governi ma dove il 95% della popolazione vive con meno di 4 mila euro annui pro capite. La Grande Illusione, per noi occidentali!  Esiste un'altra Cina, quella vera, quotidianità grigia per lo smog, per la mancanza di diritti e norme per la tutela dei lavoratori, dei cittadini. Gente che vive e lavora privata di quella dignità indispensabile per sentirsi cittadini a pieno diritto del mondo e prima ancora del loro paese. Una globalizzazione cercata e raggiunta rendendo vincenti paradossi come "Un comunismo capitalista dal volto umano" senza mai mostrare gli effetti e le macerie lasciate lungo tale cammino. Immagini che vogliono denunciare le condizioni di vita delle persone ritratte, i fili elettrici che dondolano tra una baracca e l'altra, le giovani donne che preparano il pranzo e si specchiano in quelle più vecchie piegate dal lavoro e dall'usura della povertà. Gente con negli occhi una dignità spogliata ma non vinta, vicoli stretti dove la promiscuità si affianca alla solitudine più estrema. L'altra Cina, che si trova addossata a palazzi moderni ed al futuro senza mai poter partecipare alla corsa per raggiungerli, che è un inquinamento denso e soffocante che nasconde strade, case, orizzonti ora invisibili. Dove i volti si fondono con i gesti, lenti, misurati, stanchi, apparentemente vinti di questo popolo che non smette mai di lavorare, che possiede la dolcezza dello sguardo di un vecchio e la forza di un giovane uomo ma vive in gabbie come il pollame che alleva. Gente privata di ogni garanzia o protezione che lavora incessantemente, come se facessero parte di un formicaio. Il loro orizzonte è nello sguardo di un militare che controlla ogni passo, è nelle lampadine accese per illuminare case dall'aria stantia, è in una piazza famosa divenuta terreno di protesta e simbolo di una reazione soffocata ed apparentemente vinta. In questo paese si nasce, si vive e si muore senza sapere come, quando e perché! Uno spaccato con cui confrontarci per comprendere cosa significhi veramente globalizzazione, cosa implichi e cosa sottragga più che addizionare o moltiplicare. La ricchezza qui divide, sancisce confini insuperabili, ingiunge a sacrificare, a privare, a sottrarre. Un reportage che DEVE far riflettere sul significato di futuro, su come si possa smettere di pensare e di respirare anche da vivi cercando di sopravvivere a se stessi ed ai propri bisogni primari! L'altra Cina è un ossimoro vivente, un paradosso apparentemente vincente. Ne vinti ne vincitori, solo anime pronte a sacrificarsi senza conoscere altri termini di paragone se non la propria miseria: questa è l'altra Cina!

 

Titolo: Diversi nella Globalizzazione: l’altra Cina

Luogo: Cina (città: Pechino, Shangai, Lishui)